Perché le cicogne uccidono i piccoli?

No, le cicogne non mangiano i loro piccoli. Sono uccelli che, come molti altri animali, si prendono cura dei loro piccoli fino a quando non sono abbastanza forti per sopravvivere da soli. La dieta delle cicogne è composta principalmente da pesci, insetti, rane, piccoli rettili e piccoli mammiferi.

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Sì, le cicogne possono uccidere i loro piccoli, cosa che fanno soprattutto i maschi. Questo atto è comunemente noto come infanticidio o, più scientificamente, come blocco di covata.

Sebbene sia difficile per noi capirlo per ovvi motivi, in natura sono state documentate diverse specie di uccelli che ricorrono a questa strategia quando le condizioni sono estremamente avverse, al fine di aumentare le possibilità che alcuni piccoli riescano a sopravvivere e svilupparsi adeguatamente.

Anche se può sembrare contraddittorio, l'istinto di autoconservazione degli animali in generale e in questi uccelli si attiva quando le circostanze lo richiedono. Nel caso sia impossibile in una data situazione mantenere tutti i piccoli, l'infanticidio attua come una sorta di selezione naturale destinata ad assicurarsi la sopravvivenza della specie. La specie in cui quest'azione è stata documentata di più è la cicogna bianca (Ciconia ciconia).

Ora che sai che le cicogne possono uccidere i loro piccoli, scopriamo i motivi per cui lo fanno.

L'infanticidio si verifica in diverse specie di animali, che non includono solo le cicogne. In natura, sia i genitori che gli altri adulti della stessa specie possono ricorrere a questo comportamento per diversi motivi.

• Induzione del calore nelle femmine: i maschi uccidono i piccoli di altri maschi per indurre le femmine ad andare nuovamente in calore per poi accoppiarsi con loro. Questo avviene anche nei leoni, nei gorilla e negli scimpanzé. Tra le altre specie di uccelli che praticano il blocco di covata abbiamo il pellicano bruno (Pelecanus occidentalis) e la nitticora (Nycticorax nycticorax).
• Scarsità di risorse: in determinati periodi dell’anno è normale che le condizioni ambientali influenzino la disponibilità di risorse, determinando cambiamenti nelle reti alimentari degli ecosistemi. In questi casi, quando le cicogne vedono il cibo scarseggiare e molte bocche da sfamare, nutrono i piccoli nati per primi.
• Strategia evolutiva e continuità della specie: invece di dividere risorse limitate con tutti i piccoli, gli adulti tendono a concentrarsi su quelli che hanno maggiori probabilità di crescere e riprodursi.
• Dimensione della prole: questo è un altro fattore che influenza il comportamento descritto. Le femmine possono deporre fino a 6 uova, ma lo fanno in modo asincrono, cioè che appena deposto il primo uovo inizia l'incubazione e quindi questo sarà il primo a schiudersi. Sebbene deporre più di un uovo alla volta sia considerato un modo per garantire la nascita di più piccoli, quando le condizioni ambientali sono estreme e ne influenzano lo sviluppo, optare per l'infanticidio diventa il modo per garantire la sopravvivenza dei più forti.

Sebbene in diversi uccelli sia comune notare competizione tra i piccoli, questo comportamento non è stato riscontrato nelle cicogne, cioè i più grandi non attaccano i piccoli per impedire loro di mangiare il cibo a disposizione. Ed è a questo punto che avviene l'infanticidio.

È assolutamente importante chiarire però che questo comportamento si verifica solamente in condizioni di stress estremo. Non si tratta quindi di un capriccio né di qualcosa che avviene continuamente, ma piuttosto di un adattamento che consente la naturale continuazione della specie e la creazione di individui forti, resistenti e con buone capacità riproduttive.

Bisogna tenere presente che per un adeguato sviluppo dei piccoli sono necessarie quantità sufficienti di cibo di qualità, e se queste scarseggiano, non sarà possibile nutritrli tutti in maniera adeguata.

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