Animali pericolosi in Italia

In Italia non abbiamo molte specie di serpenti velenosi, e i cinque rappresentanti appartengono tutti al genere Vipera, di cui quella comune (Vipera aspis) è diffusa su tutta la nostra penisola, con eccezione della Sardegna, mentre le altre quattro specie (Vipera berus, Vipera walser, Vipera ursinii, Vipera ammodytes) sono localizzate in particolari nicchie sul nostro territorio.

Il morso normalmente avviene perché ci si avvicina involontariamente a questi serpenti, scatenando la loro risposta difensiva. In base alla soggettività del nostro sistema immunitario poi, possono manifestarsi vari sintomi del morsi di vipera, tra cui:

• Dolore e gonfiore (nei casi meno complicati e con minore inoculazione di veleno).
• Vomito.
• Nausea.
• Dolori addominali e confusione.
• Crisi cardiache e respiratorie nei cari più critici..

Inoltre, come già sottolineato in un nostro precedente articolosui tipi di serpenti in Italia, non tutti i morsi iniettano veleno nella sventurata vittima, ma è sempre necessario prestare molta attenzione e rivolgersi nel più breve tempo possibile a un medico per evitare gravi danni all’organismo.

Di sotto trovate una foto di una vipera comune, uno degli animali più pericolosi in Italia.

Continuiamo con la nostra lista di animali pericolosi in Italia concentrandoci sui ragni. La quasi totalità di ragni conosciuti possiede ghiandole velenifere, il cui scopo principale è quello di immobilizzare le prede di cui si nutrono (la morte è una conseguenza secondaria del morso), ma solo una piccola percentuale è considerata pericolosa per l’essere umano.

Gli attacchi alla nostra specie sono di tipo difensivo, avvengono cioè quando questi aracnidi vengono messi alle strette e non possiedono una via di fuga, ma delle oltre 1650 specie diffuse sul nostro territorio, solo due sono definite “pericolose”. Vediamo quali sono:

Latrodectus tredecimguttatus

Comunemente conosciuta come “vedova nera mediterranea” o “malmignatta”, è lunga circa 10-15 mm e presenta cefalotorace e addome neri, quest’ultimo con tredici macchie rosse tondeggianti.

Quest'animale pericoloso, per lo più diffuso in sud Italia e nelle isole maggiori, si può trovare nelle aree mediterranee più aride e con una vegetazione non troppo alta. Gli incontri con l’uomo sono molto rari per via della sua localizzazione in ambienti non antropizzati, mentre il suo veleno è particolarmente efficace sulla nostra specie: il morso, inizialmente indolore, può provocare paralisi facciale, crampi, tremori e spasmi muscolari, sudorazione, problematiche cardiache e respiratorie, fino al coma.

Scopri le altre specie di ragni velenosi in quest'articolo di AnimalPedia.

Loxosceles rufescens

Loxosceles rufescens è l'unica specie di "ragno violino" presente in Italia. Diffusissima sulla nostra penisola è presente in ogni ambiente condiviso con l’uomo, fin dentro le nostre abitazioni, seppur molto schiva e dalla tendenza a non allontanarsi dalla propria ragnatela.

Con il corpo di dimensioni variabili tra i 5 ed i 10 mm presenta una colorazione variabile con diverse tonalità di marrone ed il tipico disegno a forma di violino sul cefalotorace. Anche in questo caso il morso non è doloroso, ma se non trattato in tempo, può provocare necrosi a livello locale.

Di seguito trovate una foto di una vedova nera meriterranea.

Se invece dei ragni, volete sapere se le lucertole sono pericolose, non perdetevi quest'altro articolo di AnimalPedia.

Ebbene sì, anche alcuni pesci fanno parte del nostro elenco di animali pericolosi in Italia. Tuttavia, è estremamente raro incontrare pesci aggressivi nei confronti dell’essere umano, ma spesso la loro anatomia può arrecare qualche problema alla nostra specie. Vediamo quali sono i pesci pericolosi in Italia.

Tracine (Trachinus spp.)

Queste sono molto diffuse nel Mediterraneo ed è possibile incontrarle anche in zone in cui i fondali sabbiosi non sono molto alti. Con la testa arrotondata e corpo cilindrico appiattito ventralmente, presentano una prima pinna dorsale caratterizzata da spine cave collegate a ghiandole velenifere e altre poste in prossimità delle aperture branchiali.

Una delle loro caratteristiche comportamentali è quella di passare gran parte del tempo insabbiate sul fondale in appostamento per la caccia, con solo gli occhi e le spine dorsali fuori dalla sabbia. Questo le rende spesso “a portata di piede” per i bagnanti intenti a camminare sul basso fondale. Il veleno ha azione immediata, con un forte dolore che può anche dar seguito a nausea, giramento di testa e svenimenti, ma fortunatamente non ha effetti mortali sull’organismo umano (anche se i suoi effetti possono durare fino a 24 ore).

Una caratteristica interessante del veleno è la capacità di essere termolabile, proprio come in quello contenuto nelle nematocisti di alcune meduse, perdendo le proprie caratteristiche con il calore, per questo può essere utile trattare immediatamente la zona colpita con acqua calda.

Scorfano (Scorpaenidae)

Gli scorfani sono pesci molto utilizzati e apprezzati nell’industria gastronomica. Rappresentano un gruppo molto numeroso di pesci dall’aspetto eterogeneo e diffusi in tutte le acque del mondo. Nel Mediterraneo sono presenti 11 specie, tutte di fondo e molto ben mimetizzate con l’ambiente circostante per via della loro colorazione mimetica, nonostante gli occhi e la bocca proporzionalmente molto grossi rispetto al resto del corpo.

Non sono soliti spostarsi prediligendo un territorio ben definito, ma durante la caccia sono in grado di compiere movimenti rapidissimi. Normalmente si tratta di pesci dall’indole pacifica ma, essendo poco visibili, anche in questo caso si corre il rischio concreto di calpestarli con effetti poco piacevoli per l’essere umano.

Infatti presentano molte spine disseminate lungo il loro corpo, con quelle dorsali e degli opercoli branchiali, collegate a ghiandole del veleno. Il dolore della puntura è immediato e possono seguire effetti come vertigini e svenimenti. Fortunatamente per noi, però, anche questa tipologia di veleno è termolabile.

Scopri gli altri animali pericolosi nel Mar Mediterraneo in quest'articolo di AnimalPedia.

Qui sotto potete ammirare un esemplare di scorfano.

Le cimici asiatiche (Halyomorpha halys) sono tra gli animali più pericolosi in Italia: spesso sono di colore scuro, marrone o grigio e sono note come "cimici degli scudi". Sono considerate come specie invasiva in Italia, ma non mordono direttamente l'essere umano; sono considerate pericolose in quanto invadono molto spesso case e giardini recando un enorme disagio a causa dei danni che possono arrivare a provocare (danni alle colture, con conseguenti perdite economiche abbastanza importanti).

Per trovare una soluzione al problema, nel corso degli anni sono state adottate diverse misure e strategie come misure preventive nei terreni e uso di trappole.

Il Gambero Killer, o Gambero della Louisiana, fa parte dell'elenco degli animali più pericolosi in Italia. Infatti, questa specie dell'America centrale e del sud degli Stati Uniti, si è espansa a causa di un errore da parte degli allevatori, riuscendo ad arrivare fino in Italia. Questo gambero è detto killer perché è vettore principale di malattie per altri gamberi e, inoltre, si approfitta di tutte le risorse disponibili, lasciandone poche alla fauna marina.

Le nutrie sono animali pericolosi in Italia per diverse ragioni: prima di tutto, trasmettono malattie come la leptospirosi attraverso le urine o il contatto diretto. Sono specie invasive anche perché causano danni alle infrastrutture e alle coltivazioni:la nutria adora scavare tane e gallerie! Potrebbe interessarti "Quanto vive in media una nutria?".

Questo insetto proveniente dall'Asia è riuscito a espandersi molto facilmente nel sud dell'Italia. È considerato pericoloso in quanto attacca le palme e si insidia dentro di queste, causando enormi danni economici. Infatti, negli ultimi anni, è diventato uno dei temi principali della Comunità Europea e oggetto di misure di emergenza.

Esistono altre specie di animali pericolosi per l’essere umano in Italia come alcune meduse, altri pesci e aracnidi, ma anche specie di mammiferi (orsi, cinghiali), tutto dipende dalle circostanze e dalle situazioni in cui ci si può trovare.

Nella quasi totalità dei casi sono gli incidenti e gli incontri fortuiti a causare gli effetti più gravi alla nostra specie, non un attacco gratuito da parte di un animale, e questo dovrebbe portarci a riflettere.

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